Quando il mangiare diventa sintomo
- Daniela Dalla Guarda
- 5 lug 2021
- Tempo di lettura: 2 min

Tutti ci dobbiamo nutrire, è una condotta essenziale per la nostra sopravvivenza, alla nascita si è in grado di godersi questo momento dandogli una connotazione neutra, legata al piacere di essere sazi e al dispiacere di provare fame.
Arriva un momento in cui, per alcuni, questo aspetto della propria vita assume caratteristiche altre, il cibo diventa un contenitore utilizzato per esprimere una gamma molto più ampia di situazioni e malesseri che non hanno molto a che fare con la "semplice" nutrizione, intesa in senso biologico.
Per alcuni il cibo e il proprio aspetto diventano il fulcro centrale su cui costruire non solo la propria identità ma anche la quotidianità, sacrificando su questo altare tempo e spesso per proteggere e tutelare tutto il set di regole necessarie per alimentarsi coerentemente con quanto si pensa sia giusto si immolano persino amici, partner o parenti che si frappongono a questi schemi, escludendoli gradualmente dalla propria vita qualora non risultassero compatibili.
Così può accadere di scoprire un giorno di aver tagliato e ritagliato via, per far spazio al cibo e a come dovrebbe essere, molto, troppo; ci si accorge che oltre al cibo e alle routine necessarie per nutrirsi o cucinare o pensare a cosa mangiare e come, rimane ben poco.
E' questo il momento in cui diventa chiaro che qualcosa è andato storto, che c'è qualcosa che non va.
Si parla di disturbi alimentari quasi sempre fermandosi esclusivamente all'Anoressia Nervosa e alla Bulimia Nervosa, ma esiste un mondo fatto di alterazioni del proprio rapporto con il cibo che è in costante evoluzione ed è ricco di sfumature.
Tutti però condividono un elemento: mangiare (non mangiare, mangiare troppo, mangiare solo alcune cose, mangiare solo a patto che, mangiare per sfogare altro, pensare a mangiare) diventa un elemento che, invece di inserirsi armonicamente con il resto delle nostre esperienze, crea attrito, diventa una situazione spinosa che procura disagio e diventa inconciliabile con la vita.
Se ti rivedi in questa descrizione contattami per avere maggiori informazioni o prendere un appuntamento.
Ascoltarsi e raccontarsi è la via per sciogliere non solo i grandi, ma anche i piccoli nodi con cui ci si confronta quotidianamente.
Una breve intervista in cui parlo di disturbi alimentari
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